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Il piccolo Tibet

Per le caratteristiche del suo paesaggio, il vasto altopiano di Campo Imperatore, è chiamato “Piccolo Tibet” in analogia con il territorio dell’Asia Centrale che ne ricorda l’aspetto.

E’ uno degli altopiani più vasti d’Italia, circa 75 km quadrati, si trova a 1.800 m slm situato nel cuore del massiccio del Gran Sasso, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Presenta una vegetazione molto povera ed è caratterizzato dalla presenza di molti laghetti di natura carsica glaciale. Alcuni sono perenni altri si formano dopo il disgelo. Tra di essi spicca il lago di Pietranzoni posto al centro dell’altopiano e, con alle spalle una splendida veduta del Corno Grande, il lago Racollo. La loro posizione e la mancanza di inquinamento luminoso é meta di fotografi professionisti e appassionati per immortalare di notte la via lattea.

Primavera è la stagione del risveglio della natura e Campo Imperatore offre il meglio sé. Le piccole cascatelle e i ruscelli che si formano durante il disgelo, il verde intenso dell’erba , il blu del cielo e dei laghetti, l’improvviso sbocciare dei crocchi con il loro colore viola, il volo degli uccelli migratori che fanno ritorno, è sicuramente il momento più bello per visitare l’altopiano.

A Campo imperatore non c’è solo natura, in un ambiente isolato e selvaggio, ma notevoli tracce di storia del monachesimo e della tradizione contadina e pastorale.

Campo Imperatore e il massiccio del Gran Sasso viene però ricordato anche con episodi di persone decedute a causa di improvvise tempeste di neve. E’ molto ricordata nella memoria locale quella avvenuta nel 1919 a Fonte Vetica in cui una tempesta di neve, giunta in anticipo sull’inverno, causò la morte del pastore Pupo Nunzio di Roio e dei suoi due figlioletti con cinquemila pecore del suo gregge. Oggi, vi è un monumento e una lapide commemorativa che ricorda questo episodio.

Nell’altopiano troviamo la cosiddetta “zona dei macelli” che sono dei punti di ristoro fissi che vendono salumi, insaccati, carni fresche e i tanto rinomati arrosticini abruzzesi. Sono meta di tanti gruppi di motociclisti, ciclisti e turisti che durante una gita sui monti del Gran Sasso, sostano per rifocillarsi e godere di un panorama mozzafiato grazie alle apposite aree attrezzate con tavoli, fornacelle e barbecue.

L’accessibilità alla piana è garantita tutto l’anno grazie alla funivia del Gran Sasso, un moderno impianto a fune che dalla località Fonte Cerreto, all’interno del territorio comunale de L’Aquila e a poca distanza dall’uscita autostradale A24 di Assergi, consente di raggiungere l’albergo di Campo Imperatore, stazione degli impianti sciistici. Durante l’inverno, molto spesso, gli accessi automobilistici sono chiusi a causa della neve. Lo spettacolo che si gode dalla cabinovia non ha paragoni.

L’altopiano è famoso anche per essere stato l’ultima prigione di Benito Mussolini che, per ordine di Pietro Badoglio dopo l’armistizio di Cassibile, fu rinchiuso nell’Hotel per 15 giorni prima di essere liberato dai tedeschi. La liberazione di Mussolini, “Operazione Quercia”  (12/09/1943) viene ricordata come una delle imprese aeronautiche più famose e pericolose della storia. Vennero utilizzati 10 alianti, vi furono molti feriti e costò la vita a due militari italiani. La sua camera nell’Hotel Campo Imperatore, con gli arredi originali perfettamente conservati, è oggi un museo a pagamento ed è visitato da curiosi e nostalgici. L’ albergo è oggi perfettamente funzionante e nelle vicinanze troviamo la piccola chiesa della Madonna della Neve.

E ‘stato inoltre uno dei luoghi montani d’Abruzzo preferiti da Papa Giovanni Paolo II che era solito frequentare la zona d’estate per lunghe passeggiate in cerca di solitudine e meditazione. Una cima della catena del Gran Sasso, la cima Giovanni Paolo II, è stata a lui dedicata dove è stata apposta una Croce di ferro.

Campo Imperatore è meta anche per appassionati di astronomia perché dispone di un Osservatorio Astronomico, equipaggiato di un potente telescopio, gestito dalla sezione romana dell’Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con l’Osservatorio astronomico di Collurania e con l’Università degli studi dell’Aquila.

A ridosso dell’osservatorio c’è il giardino botanico alpino Vincenzo Rivera, realizzato per iniziativa dell’omonimo fondatore ed ex-rettore dell’Università degli studi de L’Aquila, dedicato alla coltivazione e allo studio della flora d’elevata altitudine.

E’ una zona molto frequentata dai motociclisti che spesso approfittano dell’aspetto paesaggistico e delle strade poco trafficate per organizzare veri e propri motoraduni. Diffuso e praticato anche il cicloturismo. L’intera piana, assieme ai luoghi limitrofi, Assergi, Calascio, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio, è sfruttabile a livello ciclistico anche con innumerevoli percorsi di trekking e in mountain bike. Per gli amanti dell’equitazione, tanti i percorsi presenti nella vallata, ma quello più celebre è l’Ippovia del Gran Sasso. Un percorso ad anello, dotato di aree attrezzate per la sosta, che gira intorno al massiccio collegando i tre versanti, aquilano, teramano e pescarese del Gran Sasso per un totale di circa 300 km, lo rendono il più lungo d’Italia.

L’altopiano è inoltre punto di partenza per le principali escursioni sul Gran Sasso e ascensioni con difficoltà alpinistiche.

Campo Imperatore è sede di un’omonima stazione sciistica, la prima nata sugli Appennini, tra le più elevate dell’intera catena e in media tra le più nevose del territorio italiano. La stazione è unita nel comprensorio Tre Nevi con le località sciistiche di Campo Felice e Ovindoli.

L’intera vallata è stata spesso scenario di eccezionali riprese cinematografiche. Vi sono stati girati circa 40 film e spot pubblicitari. Tra questi si ricordano: Serafino (1968) di Pietro Germi cin Adriano Celentano; Lo chiamavano trinità…continuavano a chiamarlo Trinità (1971) di E.B. Clucher con Bud Spencer e Terence Hill, Il deserto dei Tartari (1976) con Vittorio Gassman e Philippe Noiret, Così è la vita con Aldo, Giovanni e Giacomo. Nelle vicinanze, e in particolare a Rocca Calascio e Castel del Monte, sono stati poi girati film di livello internazionale, come Ladyhawke con protagonisti Matthew Broderick, Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer (1985), Il nome della rosa con Sean Connery (1986) e The American con George Clooney (2010), mentre all’interno dei laboratori nazionali del Gran Sasso, al di sotto dell’altopiano, è stato girato e ambientato il film L’orizzonte degli eventi con Valerio Mastandrea (2005).

Canyon Valianara detto Scoppaturo

In Abruzzo sono molto conosciute le Gole di Celano, ma anche quelle del Sagittario e di San Martino, tuttavia nessuno di questi luoghi famosi può vantare di essere stato scenario di innumerevoli film come il Canyon dello Scoppaturo.

Questo posto meraviglioso, ancora poco conosciuto, è situato sotto il Monte Bolza,  a ridosso della ss 17bis, la strada che attraversa la piana e prosegue verso Fonte Vetica.

Il canyon, lungo circa 3 Km, si sviluppa lungo il letto di un fiume che scorreva all’interno della piana e il paesaggio è completamente avulso dal resto dell’altipiano. Ci si ritrova in un’altra realtà morfologica e geografica. Si tratta di un luogo senza tempo, quasi sospeso, una vera e propria oasi, largo abbastanza per essere attraversato anche a cavallo e quindi perfetto per spettacolari scene d’azione.

Il canyon, sufficientemente riparato, è transitabile sia d’inverno (ciaspole) che d’estate. Durante la stagione è possibile ammirare numerosissime fioriture, il volo di uccelli e qualche bellissimo esemplare di camoscio appenninico.

Tra gli attori che hanno cavalcato al galoppo attraverso il canyon, spesso senza controfigura, ricordiamo Arnold Schwarzenegger, Brigitte Nielsen, Liam Neeson, Ken Marshall, Giuliano Gemma, Jacques Perrin, Franco Nero, Woody Strode, Orso Maria Guerrini e Richard Lynch che è stato uno dei “cattivi” più cattivi di Hollywood, visto in decine e decine di memorabili film d’azione.

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