AMITERNUM e SALLUSTIO
L’Alta Valle dell’Aterno fu da sempre una zona fertile e favorevole all’insediamento umano, tanto che la popolazione dei Sabini si stabilì in essa, edificando il piccolo villaggio di Amiternum il cui nome probabilmente deriva dal fiume Aterno (Aternum) che l’attraversava.
Secondo Marco Porcio Catone è proprio da un villaggio nelle vicinanze di Amiternum, (Testruna), che trae le sue origini il popolo dei Sabini.
Con la conquista romana (Guerre Sannitiche – 293 a.C.), Amiternum si trasformò ben presto in una importante città (si contavano decine di migliaia di abitanti) a causa della sua posizione, al centro di uno snodo viario dell’antica via Cecilia, della via Claudia Nova e di due diramazioni della Salaria e del suo fiorente allevamento, prevalentemente di ovini.
Il massimo sviluppo della città si ebbe in età imperiale, (27 a.C. proclamazione di Ottaviano come “Augusto” e il 476 d.C.) quando vennero edificati gli edifici più importanti.
Per almeno quattro secoli, Amiternum ha rivestito il ruolo di centro del potere continuando a svilupparsi in maniera marcata, e vi hanno risieduto gli esponenti delle più importanti famiglie di Roma, mentre i normali cittadini vivevano, con ogni probabilità, nelle colline circostanti, le cosiddette Ville di Preturo.
Nel III secolo la città era ancora una sede vescovile ma già nel secolo successivo perse questo onore.
Nel 346-47 la città fu colpita da un terremoto, ma che probabilmente non causò danni poiché l’epicentro era abbastanza lontano dalla città e dal IV secolo fu probabilmente devastata dalle guerre gotiche come il resto dell’Italia.
Diversi personaggi di rilievo nella storia romana nacquero ad Amiternum; il più antico che si ricordi è il console Appio Claudio Cieco, importante figura nel periodo delle guerre di Roma contro i Sanniti e ricordato soprattutto per aver avviato la costruzione della Via Appia nel 312 a.C.
Nell’ 86 a.C. nacque nella città lo storico Sallustio, e circa un secolo dopo vi nacque Ponzio Pilato, futuro prefetto della Giudea noto per aver processato e condannato Gesù Cristo, ed in seguito condannato a morte da Tiberio. La regione circostante sarebbe legata anche all’ultima parte della vita di Pilato, secondo alcune leggende il corpo del procuratore sarebbe stato lasciato insepolto nei dintorni presso il lago di Pilato, come ulteriore punizione. Inoltre sembra che possedesse una villa nel luogo detto oggi montagna di Pilato, vicino l’Aquila presso Fontecchio .
Pur essendo sopravvissuta alla caduta dell’Impero romano d’Occidente, Amiternum visse un periodo di grande decadenza fino a scomparire completamente nel XIII secolo.
I resti di Aminternum sono diversi e ben conservati, situati in località San Vittorino.
I più interessanti sono:
- anfiteatro del I secolo d.C. che poteva contenere fino a 6.000 persone, i cui due piani sono in buone condizioni;
- teatro di età augustea di 80 metri di diametro e posti per 2.000 persone;
- villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi;
- resti di terme e di un acquedotto risalenti anch’essi all’età di Augusto;
Diverse sono poi le epigrafi ed il materiale scultoreo ed architettonico conservato nell’area. Altre importanti testimonianze, tra cui una villa d’epoca romana, sono state rinvenute recentemente nell’area circostante nei pressi di Coppito e Pizzoli.
Gaio Sallustio Crispo (Gaius Sallustius Crispus – Amiternum, 01/10/86 a.C. – Roma, 13/05/34 a.C.), più semplicemente noto come Sallustio, è stato uno storico e politico romano nell’età repubblicana.
Proveniente da una famiglia plebea legata alla nobilitas municipale divenne prima questore, poi tribuno della plebe ed infine senatore della res publica.
Dopo esser stato cacciato dal Senato per indegnità morale, partecipò alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo, schierato tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompensò per la sua fedeltà conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell’Africa Nova.
A seguito della morte di Cesare, si ritirò dalla vita politica e si diede alla stesura di opere a carattere storico, in particolare le due monografie “De Catilinae coniuratione” e “Bellum Iugurthinum”, le prime della storigrafia latina e delle “Historiae”, un’opera di tipo annalistico.
Grazie a queste importanti opere ottenne un’enorme fama ed è annoverato tra gli storici latini più importanti del I secolo a.C. e di tutta la latinitas.
(da whikipedia e altre fonti)