Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga
Nel cuore dell’Appennino si estende uno dei più vasti territori di biodiversità che si possa ammirare in tutta Europa.
Boschi, sorgenti d’acqua, cascate e borghi medioevali. Un’immensa varietà di fiori e piante, che cambiano al ritmo delle diverse stagioni, danno vita ad un’emozionante danza di colori che si staglia tra enormi massi dolomitici e morbidi e verdeggianti altipiani. Incontri ravvicinati con animali estremamente rari: il camoscio appenninico (1000 esemplari e simbolo del Parco), l’orso bruno marsicano (tra i 30 e i 40 esemplari), il cervo (500 esemplari), il lupo (120 esemplari e 20 nuclei riproduttivi) e il capriolo tra i grandi mammiferi, l’aquila reale (11 coppie), l’avvoltoio grifone, il gufo, l’allocco e lo spioncello tra gli uccelli.
Il Parco Nazionale del Gran Sasso è senz’altro uno dei migliori posti in Italia per tutti coloro che desiderano vivere una vacanza all’insegna della natura, dello sport e dell’arte.
Centinaia di sentieri segnati fanno la felicità degli amanti del trekking. Per chi, invece cerca qualcosa di più impegnativo, in estate, si può salire fino al Corno Grande, il picco più alto della catena degli Appennini , e da qui godere di una vista senza uguali, che va dal Mare Adriatico ai Monte della Laga a quelli della Majella e su gran parte dell’Italia Centrale.
Con i suoi 320 km di sentieri battuti, è sede del più lungo percorso di ippovia d’Italia. Gli amanti delle passeggiate a cavallo trovano qui il loro paradiso.
Si possono percorrere una serie di sentieri tracciati per le passeggiate in mountain bike.
Birdwatching sulle rive del Lago di Campotosto.
Itinerari eno-gastronomici alla scoperta di antichi sapori della cucina tradizionale,
Da non perdere nelle vicinanze :
Lago di Campotosto, posto a 1.313 m s.l.m. nel territorio del Comune di Campotosto (AQ) è un lago artificiale, il più grande d’Abruzzo con una superficie di 1400 ettari. Nasce nel 1939 grazie alla costruzione di tre grandi dighe con lo scopo di utilizzarne le acque per il funzionamento della centrale idroelettrica di Provvidenza. Una delle più grandi CENTRALI GREEN in Italia con oltre 530 GWh di produzione media annua (che corrisponde al consumo medio annuo di circa 200 mila famiglie e a 318 mila tonnellate di produzione di CO2 evitate da fonti di produzione fossile)
Strada maestra del Parco, è una delle strade più belle del Centro-Sud Italia che collega la provincia de L’Aquila con quella di Teramo attraversando il famoso Passo delle Capannelle a 1.300 metri di altitudine. Man mano che si sale il paesaggio si allarga con grandi prati dove pascolano liberamente mandrie e greggi. Il nome ‘Capannelle’ deriva probabilmente dalle piccole costruzioni di pastori dislocate su tutto il territorio che veniva utilizzato come pascolo d’altura prima della transumanza dai monti abruzzesi verso le pianure romane e pugliesi.
Santuario San Giovanni Paolo II (già chiesa di San Pietro alla Jenca) Il primo Santuario europeo dedicato a Papa Giovanni Paolo II (2011) ha origini medievali e probabilmente, l’attuale Chiesa, era parte di un insediamento monastico più articolato e fortificato. È una piccola struttura muraria con un campanile a vela dov’è collocata la campana donata nel 2008 dal Santo. All’interno è custodita la reliquia “ex sanguine”. Il Santuario si trova nel piccolo borgo di San Pietro della Jenca a circa 1100 metri s.l.m. Il paese è costituito da pochissime abitazioni in pietra, un tempo dimore di pastori, che fanno da corona all’antica chiesetta e al tradizionale fontanile. Qui il Pontefice si è recato più volte per pregare al cospetto della montagna: proprio l’amore che Papa Wojtyla aveva per questo piccolo borgo e per queste vette, che ne ha incentivato il recupero e il restauro. Il borgo annovera un altro luogo sacro: l’eremo di S.Franco da cui nasce l’acqua che sgorga dal fontanile di S. Pietro e sembra possa guarire dalle malattie cutanee.
Cappella dell’Istituto San Vincenzo una piccola chiesetta di montagna che si trova sulla strada che collega il Passo delle Capannelle ad Assergi. Riferimento religioso dei pastori durante i pascoli d’altura e recentemente restaurata. E’ molto amata dai locali e spesso meta di manifestazioni e raduni.
Valle delle cento cascate, la valle dell’Acero nel gruppo montuoso della Laga deve la sua popolarità all’incredibile abbondanza d’acqua. Sotto il Monte Gorzano sgorgano innumerevoli sorgenti che precipitano a valle in torrenti che formano centinaia di splendide cascate. La valle si raggiunge con un sentiero (circa 2 ore) dal centro abitato di Cesacastina, frazione di Crognaleto (TE). A valle, una struttura di captazione dell’ENEL assorbe tutta l’acqua del torrente.
Campo Imperatore, il più grande altipiano del parco, di una bellezza mozzafiato, lungo più di venti chilometri e largo circa sette, sede degli alpeggi estivi delle mandrie e delle greggi. Da qui si apre la strada per la visita al Corno Grande della catena del Gran Sasso.
Rocca Calascio, il famosissimo castello, il più alto dell’Appennino, che domina il versante sud del Gran Sasso, e dal quale, grazie alla sua posizione strategica si può ammirare l’incantato paesaggio della piana di Navelli da una parte e dall’altro quello dell’altopiano di Campo Imperatore
Laboratorio Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso (sigla LNGS) inaugurato nel 1985 è considerato il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo per i suoi 1.400 metri di roccia calcarea che lo separano dalla superficie e che filtrano le radiazioni provenienti dallo spazio. Venne ideato nel 1979 dall’allora presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, (sigla INFN) il professor Antonino Zichichi, potendo beneficiare degli scavi già in corso per la realizzazione del traforo autostradale sotto il massiccio del Gran Sasso d’Italia.
Il centro collabora in sinergia con gli altri centri di ricerca in Italia e nel mondo. Nella sua storia ha ospitato numerosi esperimenti e studiosi da tutto il mondo, compresi i premi Nobel per la fisica Barry C. Barish e Carlo Rubbia. Attualmente vi operano circa 1.100 studiosi provenienti da 29 paesi diversi.
Uno dei più longevi esperimenti effettuati nei laboratori è il Gallex/GNO che, sin dagli anni Novanta e fino al 2005, ha studiato i neutrini solari; i suoi dati hanno confermato che il flusso dei neutrini elettronici solari che arrivano sulla Terra dal Sole è inferiore a quanto previsto dai modelli solari.
Per saperne di più il link al sito del parco: